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Chirurgia Estetica Viso

CELLULE STAMINALI

L’organismo umano è per tutta la sua vita sollecitato alla rigenerazione, questo sia per semplice sostituzione di cellule invecchiate, sia per riparare quelle danneggiate da agenti esterni (sole, smog, germi, traumi, ecc…). Il processo di riparazione parte da microzone specifiche dell’organismo che chiamiamo “nicchie”, formate da varie cellule tra cui quelle più importanti le cellule staminali. Queste in genere si trovano intorno ai vasi sanguigni, che d’altro canto rappresentano l’autostrada che gli consente di muoversi. Queste cellule per definizione sono capaci di cosidetta “divisione asimmetrica” ossia si dividono in due, una che riprende il posto della cellula che si è divisa, mantenendo invariato il loro numero di partenza, ed una che andrà poi a trasformarsi nella cellula perduta, che può essere muscolare, ossea, cartilaginea, ecc…

Le cellule staminali hanno diversi gradi di potenza, abbiamo quelle cosiddette:

  • totipotenti che derivano dalla fusione dello spermatozoo con l’ovocita, che nell’utero seguono alle prime quattro-otto divisioni cellulari. Ognuna di queste cellule separata e reimpiantata nell’utero può permette la formazione di un organismo intero;
  • pluripotenti che deriva dalle cellule dalle prime quattro-otto divisioni cellulari, fino alle 150 cellule di divisione. Queste cellule staminali sono in grado di formare anche un organo intero, ma non un organismo intero;
  • multipotenti presenti quindi poi nel feto e nell’organismo adulto, in grado solo di trasformarsi in alcuni tessuti, ad esempio osso, cartilagine, muscolo, eccetera;
  • unipotenti che possono differenziarsi solo in un tipo di tessuto.

Certamente le prime sarebbero straordinariamente utili, ma in realtà solo le ultime due possono essere utilizzate nella medicina rigenerativa, poiché per avere a disposizione le totipotenti e le pluripotenti bisognerebbe arrivare alla soppressione dell’embrione, ovviamente non accettabile. Quindi attualmente la medicina e chirurgia rigenerativa consenta la riparazione di un singolo tessuto leso, ad esempio tessuto osseo dopo un incidente. Tutti gli sforzi e le ricerche sono mirati a cercare di rendere queste cellule multipotenti in pluripotenti, immaginiamo la possibilità di creare in laboratorio un intero organo ad esempio un fegato, o un rene. Però questa possibilità sussiste il problema della incapacità di controllo di queste cellule che potrebbero trasformarsi in cellule tumorali. Si spera di riuscire a risolvere questo problema nel futuro. Attualmente, anche se con grande difficoltà, è possibile l’utilizzazione solo delle multipotenti. Le prime cellule staminali ad essere state impiegate in trattamenti clinici sono quelle del midollo osseo. Di recente però dopo essere state individuate nel tessuto adiposo, si è cominciato a rivalutare anche questo tessuto. Infatti nell’opinione di tutti si pensa ad esso solo come riserva energetica e quindi motivo di fastidiosi accumuli in zone indesiderate del corpo. E quindi per correggere inestetici fianchi, cosce, ecc ci si rivolgeva al chirurgo plastico per la famosa liposuzione. Visto che a volte un po’ di volume mancava in altre zone del corpo, si è cominciato ad usarlo per fare il cosiddetto lipofilling, ossia prelievo con cannule in zone di eccesso e impianto ad esempio sul viso, ma anche nei glutei, o nel seno. A questo punto il chirurgo plastico da anni abituato alla manipolazione di questo tessuto per liposuzione e per lipofilling è diventato lo specialista più autorevole per il suo uso. Quando si è capito le potenzialità del grasso per riparare i tessuti si è cominciato ad usarlo per riparare soprattutto i tessuti più affini come osso, cartilagine, muscolo, tendine, ma anche cute. Ormai c’è un sempre più crescente numero di studi di laboratorio e applicazioni cliniche con questo tessuto. Altra capacità sfruttata è quella di “sfiammare” i tessuti, quindi usata in casi diversi di infiammazioni croniche, personalmente ho una grande esperienza nel trattamento del sclerodermia, il lichen planus, lichen sclerosus, gli esiti cicatriziali, in particolare le ustioni. Da non dimenticare poi l’importantissima capacità di indurre la formazione di nuovi vasi, cosiddetta angiogenesi, da cui utilizzazione clinica nel trattamento delle ulcere negli arti. Personalmente ho messo a punto una procedura che permette, con il prelievo con una micro cannula che ho brevettato, prodotta da una grande azienda americana, un maggior prelievo di cellule staminali da tessuto adiposo, nelle dimensioni piccole da potere essere più facilmente impiantate, anche con aghi piccoli. Questa personale tecnica ha permesso il miglioramento della qualità della pelle valutato in uno studio portato avanti con la dermatologia dell’Università La Sapienza di Roma e di prossima pubblicazione in una importante rivista scientifica. Che si aggiunge agli altri lavori già pubblicati in riviste scientifiche mondiali, includenti un capitolo in un libro americano, della Springer (Stem cells in aesthetic procedures). Tutto questo lavoro è frutto di lunghi anni di studio e di ricerca. Di cui i risultati li ho presentati partecipando ai più importanti congressi internazionali specifichi della disciplina.

  SCHEDA

Durata intervento
Permanenza in clinica
Convalescenza
Anestesia

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