
Chirurgia Estetica Viso
BLEFAROPLASTICA
L’intervento di Blefaroplastica mira a correggere i dimorfismi delle palpebre. Alleggerendo le palpebre superiori dagli eccessi di pelle ed eliminando le cosiddette borse dalle palpebre inferiori. La Blefaroplastica dona freschezza allo sguardo ringiovanendo il viso.
RISULTATI
- elimina le borse dalle palpebre inferiori
- elimina le pieghe palpebrali
La blefaroplastica dona un viso ringiovanito ed uno sguardo più aperto.
ANESTESIA
L’intervento può essere realizzabile in ambiente ambulatoriale, pertanto in anestesia locale e talora con l’aggiunta di una lieve sedazione.
RISCHI
I rischi sono quelli di tutti gli interventi chirurgici : infezione, ematoma, quest’ultimo se si raccoglie al di dietro del bulbo oculare può portare a temibili compressioni del nervo ottico. Parestesie. Occhio rotondo (occhio più aperto), o ectropion che comporta secchezza della superficie oculare esposta, con possibilità di ulcerazioni corneali, comunque evitabili con correzione mediante cantopessi. Un’eccessiva rimozione dei tessuti cutanei comporta un’insufficienza della chiusura oculare, che va corretta con lembi o innesti di cute.
POST-OPERATORIO
Il paziente può tornare a casa dopo qualche ora dall’intervento di Blefaroplatica. A domicilio si consiglia l’applicazione di ghiaccio il più lungo possibile e di dormire in una posizione semiseduta. Nel caso di tecniche transcongiuntivali si consiglieranno pomate antibiotiche oftalmiche.
Il paziente presenterà un edema che durerà 7-15 giorni in maniera più significativa e poi andrà a risolversi per essere discreto ad un mese e definitivo a tre mesi. I punti vengono rimossi a 5 – 7 giorni dopo l’intervento, non verranno applicate fasciature o medicazioni a copertura. Si stima che i risultati danno un ringiovanimento del volto in media anche fino a oltre cinque anni.
VISITA
Ai fini dell’intervento di Blefaroplastica bisogna distinguere le palpebre superiori da quelle inferiori:
In genere per le superiori l’inestetismo è legato ad un allungamento dei tessuti muscolocutanei, dovuto al continuo aprirsi e chiudersi delle palpebre, che porterà ad un eccesso di tessuto, che ricade talora sino a coprire il margine ciliare, da valutare anche il contributo dovuto alla ptosi del sopracciglio.
A livello delle palpebre inferiori in genere l’inestetismo è dovuto alle cosiddette “borse” ossia ad una sporgenza legata al cedimento di una robusta lamina, il setto orbitario, che sotto la pressione del tessuto adiposo in cui è immerso il globo oculare, risulta alla fine proiettato in avanti. Tale sporgenza è poi ulteriormente messa in rilievo da una depressione, definita spesso in modo improprio come “occhiaia”, che si deve alla ptosi dei tessuti molli zigomatici e della guancia, oltre che ad una riduzione dei compartimenti adiposi profondi detti SOOF.
Anche a livello delle palpebre superiori esistono delle sporgenze date da tessuto adiposo, che si manifestano soprattutto in sede centrale e mediale, quindi non avremo una tasca laterale,come per la palpebra inferiore, ed un’eventuale sporgenza a tale livello, dipenderà piuttosto da una ptosi della ghiandola lacrimale.
L’INTERVENTO
Per le palpebre superiori si procede all’asportazione di una losanga di cute e muscolo in eccesso, con esito cicatriziale pressoché invisibile, si correggerà anche una sporgenza adiposa a livello della parte mediale della palpebra. Un’eventuale sporgenza laterale, come detto, si deve imputare ad una ptosi della ghiandola lacrimale. In tale sede la correzione non potrà essere possibile con un’asportazione anche parziale della struttura, in quanto è ovviamente necessaria. Eventualmente la procedura consisterà nell’applicazione di punti di sospensione della ghiandola, che la riporteranno in posizione più alta. Da valutare sempre asimmetrie già presenti ed il contributo dovuto ad una ptosi del sopracciglio. A livello delle palpebre inferiori la tecnica classica consiste nell’asportazione del tessuto adiposo perioculare sporgente, diviso in tre tasche (mediale, centrale e laterale), questo per via transcongiuntivale (nella parte interna della palpebra, senza cicatrici esterne); o per via esterna. Nel caso di palpebre inferiori con eccesso di cute e muscolo, l’asportazione di tessuto in eccesso deve essere estremamente limitata, decisamente inferiore a quella desiderata, poiché in questa sede è alto il rischio del cosiddetto ectropion, ossia di un’eversione del margine ciliare della palpebra verso l’esterno, lasciando quindi più esposto l’occhio all’aria. In tal caso sarà necessaria una correzione detta cantopessi.
Più recentemente si è considerata una variante alla tecnica classica della blefaroplastica inferiore, si è combinata con Lipofilling della parte inferiore depressa con risultati decisamente più estetici, che migliora anche la qualità della cute. Eventualmente la persistenza di rughe in questa sede, potrà essere corretta con successivi peeling, oppure con un laser per skin resurfacing.
La durata dell’intervento è di circa 30 minuti per la correzione delle palpebre superiori e di 30-40 minuti per la correzione delle palpebre inferiori, ovviamente dipende anche dalla tecnica essendo la via transcongiuntivale più rapida e senza cicatrici esterne.
SCHEDA
Durata intervento | 30-60 minuti |
Permanenza in clinica | 2 ore |
Convalescenza | 5-7 giorni |
Anestesia | Locale |